Oggi vi raccontiamo una storia… non quella di Babbo Natale, ma di un’altra icona che porta gioia e felicità: la storia del cono gelato, un’invenzione che ha cambiato il nostro modo di gustare uno dei piaceri più antichi del mondo!
- C’ERA UNA VOLTA UN GELATO “CON MACCHIA E CON TANTA PAURA”;
- LE ORIGINI: TRA LEGGENDA E BREVETTO;
- UN SUCCESSO I-CONICO;
- DALLA CIALDA AL FUTURO: UN’EVOLUZIONE… GUSTOSA;
- IL SEGRETO CROCCANTE: UN MIX DI CHIMICA E COTTURA;
- LIKE DA LECCARSI I BAFFI;
- RECORD DA BRIVIDO;
- UN CONO PER TUTTI: LA NOSTRA PROMESSA DI GUSTO E INCLUSIONE.
1. C'ERA UNA VOLTA IL GELATO "CON MACCHIA E CON TANTA PAURA"
Il gelato è un piacere universale, un comfort food che ci accompagna da secoli. Ma come lo si gustava prima dell’avvento di questa geniale invenzione del cono? Immaginate la scena: elegantissime coppe di cristallo per i ricchi, più modesti bicchieri per il popolo. Un’immagine romantica, certo, ma anche incredibilmente scomoda! Macchie sui vestiti, cucchiaini che cadevano, il rischio di rovesciare tutto a ogni passo… un vero disastro logistico, soprattutto durante una passeggiata o una fiera affollata. Insomma, altro che “dolce far niente”!
2. LE ORIGINI: TRA LEGGENDA E BREVETTO
Come spesso accade per le grandi invenzioni, le origini precise del cono gelato sono avvolte da un pizzico di mistero. Diverse storie si intrecciano, tra leggenda e fatti documentati. Già nei primi anni dell’Ottocento, a Parigi, si vociferava di venditori ambulanti che usavano cialde arrotolate per servire il gelato, ma purtroppo non ci sono prove concrete.
Una data certa, però, esiste: il 13 dicembre 1903. In quel giorno, Italo Marchioni, un immigrato italiano negli Stati Uniti originario del Cadore, ottenne il brevetto n. 746971 per una macchina per la produzione di stampi per coppette commestibili. Non era ancora il cono come lo conosciamo oggi, ma una sorta di coppetta piatta con bordi rialzati. Marchioni, che vendeva gelati a New York dal 1896, probabilmente cercava una soluzione al problema delle costose coppette di vetro che si rompevano di continuo. Un vero genio pratico!
Ma la storia più affascinante ci porta alla Fiera Mondiale di St. Louis del 1904. Qui entra in scena Ernest Hamwi, un venditore di cialde siriane (zalabia). La leggenda narra che, vedendo il gelataio vicino al suo stand a corto di contenitori, Hamwi ebbe l’illuminazione: arrotolò le sue cialde calde a forma di cono, offrendo un’alternativa deliziosa e… senza sprechi! Un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria, un vero colpo di genio nato dalla necessità.
3. UN SUCCESSO I-CONICO
Indipendentemente dalla verità storica, il cono gelato ha conquistato il mondo grazie alla sua praticità. Facile da tenere in mano, igienico, completamente commestibile (addio rifiuti!) e perfetto per gustare il gelato on the go, senza bisogno di tavolini o posate. Insomma potremmo dire che il cono è stato il precursore dello street food dolce! E pensate che la sua invenzione è relativamente recente rispetto alla storia millenaria del gelato! Se volete approfondire le origini del gelato, vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato.
4. DALLA CIALDA AL FUTURO: UN'EVOLUZIONE GUSTOSA
Dalla semplice cialda sottile e croccante, il cono si è evoluto in mille varianti.
L’idea di utilizzare un impasto sottile e croccante cotto su una piastra calda per accompagnare o contenere altri alimenti è molto antica. Si possono trovare antenati delle cialde in diverse culture e epoche storiche. Le prime cialde erano sottili gallette fatte con farina, acqua e a volte un po’ di miele o zucchero, cotte su piastre calde. Ma queste cialde erano fragili e si rompevano facilmente.
L’evoluzione verso il “biscotto” ha portato a una maggiore consistenza e robustezza, grazie all’aggiunta di più zucchero, burro o grassi, e talvolta uova. Questi ingredienti conferiscono all’impasto una maggiore ricchezza e, durante la cottura, creano una struttura più solida e croccante, meno incline alla rottura. Questo tipo di cialda-biscotto è diventato la base per i primi coni gelato, perfetto per i gusti più golosi e per chi amava sentire quel crunch ad ogni morso.
Poi, rullo di tamburi… è arrivato il waffle cone! Il waffle cone, come suggerisce il nome, trae ispirazione dai waffle, le cialde a nido d’ape tipiche del Belgio (e non solo). I waffle sono caratterizzati da una superficie a griglia, ottenuta grazie a piastre di cottura apposite. Questa griglia non è solo decorativa, ma ha anche una funzione pratica: aumenta la superficie di cottura, rendendo il waffle più croccante, e crea delle “tasche” che possono contenere meglio condimenti o, nel nostro caso, il gelato. Questo cono dalla texture a nido d’ape ha portato una ventata di novità, con la sua croccantezza unica e la sua forma iconica.
Oggi il mondo del cono infatti è un vero e proprio universo! Ci sono coni ricoperti di cioccolato (bianco, fondente, al latte… scegliete voi!), con granelle di zucchero, frutta secca e, per fortuna, anche le versioni senza glutine e vegane, per non escludere proprio nessuno!
5. IL SEGRETO CROCCANTE: UN MIX DI CHIMICA E COTTURA
Ma cosa rende il cono gelato così irresistibilmente croccante? Non è magia, ma una combinazione di fattori scientifici che avvengono durante la sua preparazione.Il primo ingrediente segreto è… l’assenza! O meglio, la bassa percentuale di umidità nell’impasto. Meno acqua c’è, più il cono sarà friabile e leggero, pronto a scrocchiare sotto i denti. Poi entra in gioco la cottura, un vero e proprio processo alchemico! Durante la cottura ad alta temperatura, si verifica la famosa reazione di Maillard. Questo termine altisonante indica una serie complessa di reazioni chimiche tra zuccheri e amminoacidi, che portano alla formazione di centinaia di composti aromatici e alla caratteristica doratura del cono. Proprio come quando tostiamo il pane o cuociamo una bistecca, la reazione di Maillard regala al cono quel sapore e quell’aroma inconfondibili che ci fanno venire l’acquolina in bocca. Inoltre, la cottura fa sì che gli amidi presenti nell’impasto si trasformino, creando una struttura porosa che contribuisce alla croccantezza. Insomma, ogni morso è un piccolo capolavoro di chimica e fisica, un perfetto equilibrio tra consistenza e sapore!
6. LIKE DA LECCARSI I BAFFI
Nell’era dei social media, il cono gelato ha assunto una nuova dimensione: quella di oggetto di culto estetico. Non è più solo un contenitore per il gelato, ma un vero e proprio accessorio di stile, un protagonista indiscusso di foto e video che spopolano su Instagram, Facebook, TikTok e Pinterest. I coni colorati, guarniti con topping di ogni genere, diventano vere e proprie opere d’arte. Ma perché questo successo? Innanzitutto, diciamolo, il cono gelato è nato per essere fotografato. La sua forma conica, come un piccolo obelisco di piacere, le spirali di gelato che si arrotolano invitanti, i colori vivaci e i topping golosi creano un’immagine che cattura l’occhio e fa venire l’acquolina in bocca (anche solo a guardarla!). È un vero gioiello per la fotocamera, un soggetto che si presta a mille interpretazioni e che non stanca mai.
Ma non è solo una questione di estetica. Il cono gelato è un concentrato di emozioni positive. Chi non associa un gelato a momenti felici? Le vacanze al mare, le passeggiate in centro, le serate con gli amici, i pomeriggi spensierati dell’infanzia… Il gelato è un simbolo di gioia, relax e convivialità, un piccolo lusso che ci concediamo per coccolarci un po’. E queste emozioni, magicamente, si trasferiscono anche nelle foto che lo ritraggono. Vedere un cono gelato su Instagram è come ricevere un raggio di sole, un invito alla leggerezza e al buonumore.
E poi c’è l’universalità del cono gelato. Non importa se sei a Tokyo, a New York o a Roma: un gelato è un gelato! Non ha bisogno di traduzioni o spiegazioni complicate. È un linguaggio universale che parla tutte le lingue (letteralmente!), un simbolo di piacere che accomuna persone di ogni età, cultura e provenienza. Questa immediatezza e riconoscibilità lo rendono un potente strumento di comunicazione, capace di superare ogni barriera linguistica e culturale.
In poche parole, il cono gelato è bello da vedere, evoca emozioni positive, è comprensibile a tutti e, soprattutto, fa venire una voglia irrefrenabile di… addentarlo! Non c’è da stupirsi che sia diventato una vera star del web, un’icona pop che continua a collezionare like e cuoricini in tutto il mondo.
7. Record... Da Brividi!
Non potevano mancare i record mondiali legati al cono gelato. Partiamo subito con il botto: il cono gelato più alto del mondo! Immaginatevi una montagna di cialda, un’ Everest di gelato, un… beh, avete capito!
È proprio nella patria del gelato artigianale, a Rimini, che è stato realizzato un cono da record, durante il SIGEP (il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali). Stiamo parlando di un’altezza di ben 2,81 metri! E il peso? quasi 8 quintali! Un’impresa che ha richiesto 30 ore di lavoro e l’impegno di un team di pasticceri guidati dal maestro Mirco Della Vecchia. Un vero colosso di cioccolato bianco, cialde e gelato, entrato di diritto nel Guinness dei Primati.
Ma non è finita qui! Perché oltre all’altezza, c’è anche un altro record che merita di essere celebrato: quello del maggior numero di palline di gelato su un singolo cono! Roba da far venire il torcicollo solo a guardare!
Il nome da ricordare è quello di Dimitri Panciera, l’equilibrista del gelato, un ex gelatiere con una passione per i record. Dimitri è riuscito a posizionare ben 155 palline di gelato su un unico cono! Un’impresa incredibile che dimostra una maestria e una pazienza fuori dal comune. Immaginatevi la scena: un cono che sembra una torre di gelato, un’esplosione di colori e di gusti, un vero spettacolo per gli occhi e per il palato (anche se non so quanto fosse pratico mangiarlo!). Questo record è stato realizzato in Val di Zoldo, durante una festa del gelato. Un luogo dove, a quanto pare, la passione per questo dolce freddo non conosce limiti!
Ma sapete qual è Il bello dei record? è che sono fatti per essere battuti! Chissà se qualcuno riuscirà a superare queste imprese nei prossimi anni. Noi stiamo già con gli occhi (e la bocca) aperti!
8. UN CONO PER TUTTI: LA NOSTRA PROMESSA DI GUSTO E INCLUSIONE
Nelle gelaterie Duomo – Il Paradiso del Gelato, crediamo che il piacere di un buon gelato debba essere accessibile a tutti, senza eccezioni. Per questo, abbiamo fatto una scelta precisa e importante: offrire coni e cialde completamente senza glutine e senza lattosio. Non si tratta di una semplice alternativa, ma di una vera e propria promessa di gusto e inclusione.
Sappiamo bene quanto le intolleranze alimentari possano limitare le scelte e rendere difficile godersi appieno i piccoli piaceri della vita. Per questo, abbiamo lavorato con impegno per creare un prodotto che non solo fosse sicuro per chi ha queste esigenze, ma che fosse anche delizioso e appagante per tutti.
Ma come facciamo a ottenere un cono così buono pur senza glutine e lattosio? Il segreto sta in una ricetta studiata ad hoc e nella selezione accurata degli ingredienti che conferiscono al cono una croccantezza perfetta e un sapore che esalta al meglio il gusto del gelato. L’assenza di lattosio, invece, non compromette la fragranza del cono, che mantiene un aroma delicato e invitante, leggermente biscottato, che si sposa alla perfezione con ogni tipo di gelato.
Il risultato è un cono leggero, friabile e gustoso, che non ha nulla da invidiare ai coni tradizionali. Anzi, molti dei nostri clienti, anche quelli senza intolleranze, lo preferiscono per la sua leggerezza e digeribilità.
E per chi desidera un tocco di golosità in più, offriamo la possibilità di aggiungere un cuore di cioccolato fuso colato al momento all’interno del cono. Un’esplosione di sapore che rende l’esperienza ancora più indimenticabile!
Quindi, che tu abbia intolleranze alimentari o semplicemente voglia provare qualcosa di nuovo e delizioso, nelle gelaterie Duomo – Il Paradiso del Gelato troverai il cono perfetto per te. Perché crediamo che il paradiso del gelato debba essere un posto accogliente per tutti.